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Storia dell'orologeria pesarina

Ci si può chiedere perchè una forma d'artigianato complesso e d'avanguardia come quella dell'orologeria si sia sviluppata proprio in un piccolo borgo come Pesariis. È certamente una serie di fattori concomitanti che ne ha creato le condizioni favorevoli allo sviluppo ma in primo luogo sicuramente il ruolo di nodo commerciale e daziale di Pesariis e la cospicua presenza di fabbri molto abili nella lavorazione dei metalli, attività che proveniva probabilmente dalla tradizione dei Carno-Celti che nell'antichità abitavano questi territori.

Fra le varie ipotesi formulate, una fa riferimento ad una figura romanzesca: si dice che verso il 1700 un pirata chiamato Solari, forse di origine genovese, per sfuggire ai propri nemici trovò rifugio proprio a Pesariis, una località difficile da raggiungere ma ricca di risorse primarie, posta all'estremo nord dei territori della Serenissima Repubblica di Venezia e quindi molto vicina all'Austria e alla Germania. Qui Solari, essendo uomo di mare e di conseguenza con buone conoscenze astronomiche e meccaniche, imparò i segreti del mestiere degli artigiani del luogo e si dedicò alla costruzione degli orologi, tanto che nel 1725 aprì una piccola fabbrica. Secondo alcuni non si trattava di un pirata bensì una spia o un esattore delle tasse che lavorava per il governo veneziano.

Ambulante della foresta nera

> Ambulante della foresta nera

Un'altra teoria si rifà ai movimenti migratori avvenuti sotto il dominio della Serenissima (1420-1797) quando era molto diffusa la figura dei cramârs, i mercanti carnici i quali emigravano in tutta Europa e si inserivano negli scambi commerciali che univano l'Asia meridionale e sudorientale ai paesi di lingua tedesca, percorso dove Venezia era centro di smistamento delle merci. Secondo questa tesi è possibile che qualche cramar di origine pesarina emigrato in Germania, nella zona della Foresta Nera, abbia visto ed appreso i segreti della meccanica e dell'orologeria, tecniche molto sviluppate in questi paesi.

Una cosa è certa, al di là della vera origine, a Pesariis già a partire dalla seconda metà del Seicento si fabbricava un tipo di orologio da parete di ferro con caratteristiche molto simili a quelli tedeschi.

Nel 1725 venne fondata la fabbrica Solari a nord dell'abitato sul Rio Possal la produzione era ancora di tipo artigianale ma si cominciavano a costruire su commissione anche orologi da torre. Le prime macchine furono introdotte nel corso del XIX secolo in questo modo la produzione aumentò e si consentì anche un maggior grado di perfezionamento. Nella produzione degli orologi era coinvolta la maggior parte della popolazione, infatti, oltre ai tecnici ed agli operai c'era chi fabbricava le casse in legno dei pendoli, chi si occupava degli imballaggi ed anche chi coltivava e lavorava la canapa per le corde di sostegno dei pesi.

Agli inizi del secolo scorso gli orologi da torre prodotti a Pesariis della ditta Fratelli Solari furono esportati in tutti i paesi prospicienti l'Adriatico e nelle Americhe, dove venivano montati sul posto per opera di uno dei soci della ditta. Con le migrazioni di fine Ottocento, la Solari si fece conoscere in giro per il mondo ed allo stesso tempo gli emigranti portavano le ultime novità riguardo alle macchine, agli utensili ed ai materiali.

Fabbrica Solari negli anni Venti

> Fabbrica Solari negli anni Venti

L'ultima generazione di Solari a capo della ditta risale agli anni Trenta, un periodo molto proficuo poichè grazie alle abilità tecniche e manageriali di Remigio e di Ciro vennero apportate grandi innovazioni tecnologiche per poter realizzare i primi orologi senza lancette come quello costruito nella Posta di Napoli formato da un enorme reticolo di 5-6 metri di altezza dove rettangoli neri componevano l'indicazione dell'ora in numeri romani e i minuti in cifre arabe, purtroppo fu distrutto durante la seconda guerra mondiale.

Durante il periodo bellico le Ferrovie dello Stato commissionarono alla Solari l'ottanta per cento degli orologi per le stazioni oltre alla fornitura degli orologi registratori a punte scriventi che segnano l'ora esatta su carta paraffinata per regolare il funzionamento dei treni, da quest'ultimi si svilupparono orologi di controllo molto ridotti con timbratura elettrica.

Nell'immediato dopoguerra nacque un secondo ramo della fabbrica Fratelli Solari con sede a Udine. Negli anni Sessanta alcuni degli orologi ricevettero dei riconoscimenti molto importanti come il premio Compasso d'oro vinto nel 1964 dal Cifra3 tuttora esposto al Museum of Modern Art di New York. In questo periodo la Solari di Udine venne venduta alla Pirelli poichè secondo Fermo Solari "... solo un grande complesso industriale poteva capire il prestigio acquistato dalla Solari, ed andare oltre guardando nuove strade e trovare nuove forme di sviluppo"; attualmente lo stabilimento di Pesariis fa parte del gruppo di Udine dove ha sede il reparto di ricerca e sperimentazione.

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"I viaggi nel tempo"

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* Pesariis, (Pesaria) Il nome della frazione, per la produzione di orologi, deriva presenza della pesa della dogana che i traffici commerciali tra Carnia Comelico.

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